Terapia medica Procinetici (variamente associati o alternati fra loro) Antidopaminergici (domperidone, metoclopramide, clebopride, levosulpiride);

anticolinesterasici (prostigmina);

motilidi (eritromicina);

modulatori della motilità (octreotide, trimebutina) 5-HT4 agonisti (cisapride, disponibile all’Estero)

Farmaci per prevenire la contaminazione batterica del tenue Antibiotici non assorbibili (rifaximina, paramomicina); antibiotici sistemici (chinolonici, metronidazolo, doxociclina);

probiotici privi di lattosio

Farmaci per il controllo dei sintomi digestivi Lassativi: osmotici zuccherini e salini, irritanti;

Antidiarroici

Antispastici

Antisecretori: H2-antagonisti, inibitori della pompa protonica, antiacidi; citoprotettori.

Antiemetici: antidopaminergici, antagonisti serotoninergici (HT3) ondansetron

Antidolorifici: FANS, tramadolo, oppioidi, modulatori del dolore (antidepressivi triciclici o inibitori della ricaptazione della serotonina), gabapentin.

Farmaci “eziologici” Steroidi nelle forme infiammatorie;

farmaci antivirali nelle forme post-infettive.

Supporto nutrizionale Dieta con pasti piccoli e frazionati, ipolipidici, a basso contenuto di scorie

Dieta con pasti frullati, omogeneizzati o semiliquidi Dieta con pasti liquidi o formule

Nutrizione enterale

Nutrizione parenterale Integratori alimentari a base di complessi polivitaminici, sali minerali, oligoelementi.

Terapia chirurgica Generalmente non risolutiva, spesso causa peggiora- mento dei sintomi.

E’ necessario limitarla a poche e selezionate circostanze e prelevare sempre (qualora l’intervento chirurgico sia inevitabile) biopsie a pieno spessore per esame immunoistochimica. Gastrostomia o ciecostomia decompressiva; digiunostomia per nutrizione enterale; resezione parziale in caso di perforazione.

Trapianto intestinale Indicazioni:

1)impossibilità a proseguire una nutrizione parenterale (intrapresa per insufficienza intestinale terminale) per uno o più dei seguenti motivi:

a) si è sviluppata una grave insufficienza epatica;

b) mancanza di accessi venosi;

c) si manifestano sepsi ricorrenti;

d) coesistono severi disordini metabolici o malattie che   inducono severa perdita di acqua ed elettroliti che pongono a rischio di vita malgrado la nutrizione parenterale;

e) il paziente presenta una scarsa qualità di vita malgrado la nutrizione parenterale sia ottimale.

2)presenza di una massiva dilatazione gastrointestinale persistente malgrado confezionamento di una stomia decompressiva o di una enterectomia parziale

Complicanze più frequenti:

1)impossibilità di sospendere la nutrizione parenterale; 2) necessità di nuovi interventi; 3) rigetto; 4) infezioni da immunodeficienza.