RESOLOR è il nome commerciale di un nuovo procinetico: la prucalopride, approvata per la vendita in alcuni Paesi dell’UE. Per il momento il farmaco è in vendita in Inghilterra, Germania, Svizzera e Belgio. In quest’ultimo paese, in particolare, vengono accettate anche prescrizioni di Medici Italiani ad un costo “ragionevole”.  Il farmaco dovrebbe diventare disponibile sul mercato italiano nella seconda metà del 2011, con il nome commerciale di Re- solor. In futuro dovrebbe esistere anche una formulazione pediatrica in sciroppo, utile anche nei casi con difficoltà alla deglutizione.L’indicazione per la quale la vendita della prucalopride è stata autorizzata è il trattamento della stipsi in donne non responsive ai lassativi. Il dosaggio approvato è di 1 mg al giorno nell’anziano e 2 mg nell’adulto. Dosi maggiore, utilizzate nei trial clinici (4 mg) non si sono mostrate utili ad aumentare l’efficacia del farmaco. La prucalopride è un agonista potente ed altamente selettivo dei recettori 4 della serotonina la cui attivazione facilita la neurotrasmissione colinergica ed eccita- toria non-adrenergica né colinergica con conseguente attivazione della peristalsi intestinale; ci  comporta a livello del colon un aumento della frequenza delle contrazioni propagate giganti responsabili dei movimenti di massa e un’accelerazione della propulsione. E’ stato inoltre dimostrato che la prucalopride migliora la frequenza e la consistenza delle evacuazioni ed accelera il transito gastrointestinale totale agendo oltre che sul transito colico anche sullo svuotamento gastrico e sul transito dell’intestino tenue. Un altro effetto della prucalopride è rappresentato da un aumento della sensibilità rettale alla distensione ed alla stimolazione elettrica ridotta in un sottogruppo di pazienti con stipsi. La qualità di vita dei paziente sembra essere migliorata in corso di trattamento con prucalopride. A seguito vengono riportati i risultati dei principali studi sull’efficacia della prucalopride.

Uno studio recente si è riproposto di valutare l’efficacia della prucalopride nel lungo termine (> 18 mesi) in pazienti con stipsi già trattati con prucalopride nell’ambito di trial clinici randomizzati, doppio cieco e controllati verso placebo. Questo studio ha mostrato che i paziente che hanno ottenuto nei primi mesi di terapia tendono a mantenersi sintomatici anche in caso di terapia cronica, mentre una scarsa risposta iniziale rende improbabile una risposta tardiva. (Camilleri et al. APT 2010;32:113-23) L’elevata selettività ed affinità della prucalopride per il recettore 4 della serotonina la rendono più sicura degli agonisti meno selettivi quali cisapride, tegaserod, renzapride e mosapride il cui potenziale proaritmico è legato all’effetto su recettori 5HT1b ed hERG. La sicurezza della prucalopride nel breve e lungo termine è stata valutata nel corso dei trial clinici su menzionati. Da tali studi è emerso che gli effetti indesiderati più frequentemente riportati in corso di terapia con prucalopride 2 o 4 mg sono stati cefalea, nausea, diarrea e dolore addominale. La maggior parte di tali effetti, marcati nelle prima settimana di trattamento tanto da indurre in alcuni casi la sospensione della terapia, tendevano ad attenuarsi fino a sparire con il tempo. Un altro aspetto da segnalare è che tutti gli studi finora condotti hanno dimostrato che la prucalopride non ha alcun effetto sul QT il cui prolungamento pone a rischio di aritmie i soggetti predisposti. In conclusione la prucalopride appare essere un procinetico efficace nel trattamento della stipsi severa in quanto agisce sulla motilità colica e sul transito orocecale aumentando la frequenza delle evacuazioni e la consistenza delle feci e riducendo il consumo di lassativi; migliora anche i sintomi da defecazione ostruita in quanto riduce sia la necessità di eccessivi ponzamenti che la sensazione di evacuazione incompleta; viene percepita come efficace nel trattamento della stipsi e migliora la qualità di vita del paziente. La sua efficacia nei soggetti responsivi si rende evidente fin dai primi giorni di trattamento e tende a mantenersi costante nel tempo. Gli effetti indesiderati comuni sono nausea, dolore addominale, diarrea e cefalea: tali effetti insorgono all’inizio della terapia e tendono a sparire dopo alcuni giorni; non sono state invece descritte variazioni della frequenza cardiaca o dell’intervello QT per cui la prucalopride non sembra possedere il potenziale proaritmico di altri procinetici meno selettivi.